Durante la gravidanza, il bambino in grembo cambia più volte la sua posizione. Quando si avvicina il momento della nascita, il nascituro assume una posizione definitiva, quella “di incanalamento” che faciliterà la discesa per il parto.
Questo succede nella maggior parte dei casi… ma non in tutti. Alcune volte, infatti, il bambino può assumere una posizione diversa, che si risolve spontaneamente oppure può richiedere l’intervento di ginecologa e ostetrica.
Le posizioni fetali, anche dette presentazioni fetali, si riferiscono alla parte del neonato che si presenta per prima durante il parto. Vediamo tutti i casi.
Posizione cefalica, la posizione ideale per il parto
La più comune posizione del neonato prima del parto è quella cefalica.
In questo caso, il nascituro è “a testa in giù”. Quindi, il capo è rivolto verso il collo dell’utero e sarà il primo ad uscire al momento della nascita.
Poiché la testa è la parte più ampia del corpo, riesce a distendere meglio il canale del parto, facilitando la nascita.
Si tratta della posizione ideale per il parto naturale, soprattutto se il bambino ha il volto e il corpo rivolti verso il dorso della mamma (la cosiddetta posizione cefalica anteriore).
Può infatti accadere che il bambino abbia la testa verso il basso, ma il corpo rivolto verso il ventre della mamma (posizione cefalica posteriore). In questo caso, la testa del neonato avrà bisogno di uno spazio maggiore per attraversare il canale del parto. La posizione favorisce comunque il parto naturale, perché il bambino effettuerà da solo dei movimenti che gli permetteranno di scendere lungo il canale del parto.
Inoltre, possono esserci quattro diverse posizioni della testa, ovvero:
- Presentazione di vertice: è la posizione ideale, con il collo flesso di modo che l’apice della testa sia il primo a discendere lungo il canale del parto;
- Presentazione di faccia: in questo caso, il collo è flesso all’indietro e il volto del bambino è rivolto verso il basso. Pertanto, la parte che si presenta per prima durante il parto è la faccia;
- Presentazione di fronte: in questo caso, la testa è distesa e la parte esposta verso il bacino materno è la fronte;
- Presentazione di bregma: la testa è flessa in modo incompleto tanto da esporre al canale del parto il bregma, ovvero la zona della fontanella.
Alcune posizioni si correggono in modo spontaneo all’avvicinarsi del parto. Se invece rimangono, il personale ostetrico interverrà per facilitare la nascita, valutando la modalità più sicura per la madre e il bambino.
Posizione podalica, una presentazione poco comune ma possibile
In questo tipo di presentazione del feto, il bambino ha le natiche o i piedi rivolti verso il basso. Si tratta di una posizione meno comune e che configura più complicazioni durante il parto.
Anche in questo caso bisogna fare alcune distinzioni:
- Presentazione di natiche: in questa posizione, il bambino è “seduto” con i glutei posizionati verso l’ingresso pelvico;
- Presentazione di ginocchia: in questo caso, il bambino è accovacciato e le ginocchia sono le prime parti che si presentano al canale del parto;
- Presentazione di piedi: consiste nella posizione podalica vera e propria, con i piedi rivolti verso l’utero.
Se il neonato assume una posizione podalica, la madre può scegliere di effettuare una manovra di riposizionamento. Si tratta di una tecnica manuale, eseguita da un ginecologo, che permette di imprimere pressioni sul ventre per far fare un movimento al feto (una specie di “capriola”) per fargli assumere la posizione corretta, ovvero quella cefalica.
Posizione trasversa, la presentazione più rara
Infine, il neonato nella pancia può assumere una posizione orizzontale, chiamata presentazione trasversa o trasversale.
Il bambino è quindi seduto o disteso in modo orizzontale rispetto all’utero, con le spalle verso il basso. La sua presentazione è quindi di spalla e rende impossibile il parto naturale.
È molto raro che il neonato mantenga questa posizione al momento del parto. Se succede, di solito si procede con una manovra per modificare la posizione e, nel caso in cui la situazione non cambi, viene valutato il parto attraverso taglio cesareo.
Ricordiamo infine che le mamme non devono allarmarsi se il proprio bambino non assume la posizione ideale per il parto entro le 30-32 settimane. I bambini possono posizionarsi nel modo corretto anche all’ultimo minuto.
In ogni caso, il personale medico-sanitario monitora con attenzione la presentazione del feto, scegliendo di procedere nel modo più corretto per la salute e il benessere della mamma e del suo bambino.
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