L’alimentazione sana in gravidanza è un vero investimento per la salute della mamma e del suo bambino.

Una dieta sana ed equilibrata, oltre a essere importante per sostenere la gravidanza in modo salutare e sereno, influisce in modo determinante sullo sviluppo del feto e sulla salute del bambino, e non solo a breve termine, ma anche a lungo termine.

Come la dieta sostiene la salute del nascituro

Diversi studi dimostrano ormai lo stretto legame tra l’alimentazione materna, lo sviluppo del feto e la futura salute del bambino.

Nel concreto, come fa la dieta della mamma a influire così tanto?

Innanzitutto, è il corpo della madre a crescere e nutrire il bambino durante la gestazione, favorendo il suo pieno sviluppo. Nutrienti come le vitamine A, D, B2, B6, B12 e acido folico, minerali come iodio, ferro, zinco e calcio o ancora grassi come gli Omega 3 sono fondamentali per far sviluppare il feto correttamente, e devono essere assunti dalla mamma nelle giuste quantità, proprio per portare a termine la gravidanza nel migliore dei modi.

Non solo.

Oggi sappiamo che la salute dell’intero organismo è strettamente collegata al microbiota intestinale. Ecco allora che la corretta assunzione di fibre, prebiotici e probiotici nella dieta della mamma permettono di rafforzare il microbiota intestinale materno, promuovendo di riflesso la salute e il benessere del bambino.

I rischi di un’alimentazione scorretta in gravidanza

Sovranutrizione e sottonutrizione sono entrambe pericolose, in particolare durante la gravidanza. Un’alimentazione non corretta può infatti portare a complicazioni durante la gestazione, con possibili ripercussioni sul bambino.

Un regime alimentare poco bilanciato può portare la madre a un eccessivo aumento di peso che, a sua volta, espone il feto ad alcune problematiche, come ad esempio la macrosomia fetale.

Per macrosomia fetale si intende una crescita del feto superiore alla media. Questo non comporta solo un aumento di peso del bambino, ma soprattutto un eccesso di massa grassa che può influire sul suo metabolismo e sulla sua salute futura.

La macrosomia fetale può manifestarsi in concomitanza con altre condizioni della madre, come ad esempio il diabete gestazionale, un indice di massa corporea elevato e l’obesità.

Dall’altra parte, anche un regime alimentare troppo restrittivo può portare a delle carenze nutritive e comportare delle conseguenze per la salute del bambino.

Carenze vitaminiche possono infatti causare diversi problemi nello sviluppo del feto, o ancora potrebbe portare a partorire figli dal basso peso neonatale o piccoli per età gestazionale.

Da qui l’importanza di seguire una dieta sana e bilanciata, completa di tutti i micro e macronutrienti.

I consigli per un’alimentazione corretta in gravidanza

Prima di proseguire con la lettura, ricordiamo alla futura mamma che è sempre meglio rivolgersi a un professionista della nutrizione per ricevere consigli sulla corretta alimentazione da seguire in gravidanza.

Quelli che riportiamo di seguito sono consigli e vogliono offrire solo uno spunto per la mamma che vuole seguire una dieta corretta ed equilibrata per sé e per il suo bambino.

Chiarito questo, cominciamo con lo sfatare il mito secondo cui la madre dovrebbe “mangiare per due”: in realtà, la donna in gravidanza deve sicuramente apportare maggiori nutrienti alla sua dieta, ma non è corretto dire che deve mangiare il doppio.

Piuttosto, dovrebbe organizzare i suoi pasti come raccomandato dalle linee guida (5 pasti al giorno) prediligendo alimenti come:

  • Carboidrati complessi, meglio se integrali, non raffinati e a lento assorbimento (come ad esempio i cereali);
  • Proteine, di origine animale o vegetale, in cui apporto dovrebbe aumentare di qualche grammo in gravidanza per consentire l’apporto di amminoacidi essenziali e cruciali nello sviluppo del feto;
  • Verdure, almeno una porzione per i due pasti principali: ricordarsi di lavarle bene e prediligere verdure cotte;
  • Grassi, meglio se di origine vegetale e insaturi come l’olio extravergine di oliva.

Dall’altra parte, è opportuno moderare il consumo di:

  • Frutta, che andrebbe consumata in modo equilibrato per evitare l’eccessivo apporto nutritivo di zuccheri;
  • Caffè e tè, a causa del loro contenuto di sostanze eccitanti come caffeina e teina;
  • Spremute e succhi di frutta per il loro contenuto in fruttosio.

In gravidanza è infine vietato consumare:

  • Bibite zuccherate, sciroppi, tisane e tè solubili, sconsigliati per il loro elevato contenuto di zuccheri;
  • Bevande alcoliche, che non dovrebbero essere ammesse nemmeno in ridotte quantità;
  • Insaccati, soprattutto se non si è contratta la toxoplasmosi (contrarla in gravidanza comporta rischi per lo sviluppo del feto).

È inoltre possibile valutare l’integrazione alimentare per sostenere l’apporto di specifiche vitamine, acidi grassi essenziali e sali minerali, purché sempre dietro parere del personale sanitario e medico che segue la gravidanza.

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