A quanti mesi si gattona? Questa è la domanda che inizia ad affiorare nelle menti dei genitori desiderosi di vedere il proprio bambino alle prese con uno dei primi veri “passi” dello sviluppo. Come succede però spesso quando si parla di bambini, non esiste una risposta valida per tutti alla domanda. Lo stesso dicasi per i primi passi.
A quanti mesi si gattona?
I bambini sono diversi, e non tutti iniziano a gattonare alla stessa età. In linea generale, il periodo del gattonamento inizia tra i 6 mesi ai 10 mesi e passa attraverso diverse fasi, anche queste con modalità e tempistiche diverse da bambino a bambino.
Ci sono i neonati che iniziano ad approcciare i primi movimenti strisciando, a volte persino a pancia in su, facendo perno con un piede per poi strisciare con il sederino. Ci sono i bambini che tentano un altro primo approccio algattonamento, iniziando ad esempio a rotolare sulla pancia.
Il gattonamento vero e proprio ha inizio quando il bambino assume una posizione a carponi e inizia a scoprire la gioia del movimento grazie alla coordinazione e alla forza esercitata da mani, braccia e gambe.
I primi tentativi sono quasi goffi e incerti proprio perché il bambino deve iniziare a studiare la reazione di ogni singolo arto alla sua volontà di movimento: in più, ricordiamo che la sua muscolatura non è ancora sviluppataper sostenere il gattonamento. Ma dopo qualche giorno o settimana di allenamento, il bambino prenderà il via e inizierà ad esplorare il suo mondo in modo del tutto nuovo!
Quando inizia a camminare un bambino?
Il bambino inizia a camminare intorno al primo anno di vita, tra i 10 e i 18 mesi.
Ovviamente non si tratta di un’attività automatica: prima di iniziare fare i primi passi, infatti, i bambini devono imparare prima di tutto a stare in piedi, magari grazie a un supporto cui appoggiarsi per mantenere l’equilibrio. Il classico esempio è la parete della culla o del box giochi, a cui si aggrappano indicativamente dagli 8 mesi in poi.
Appena il bambino impara ad alzarsi in piedi da solo, è più probabile che inizi a muoversi in laterale, sempre sostenendosi ai suoi appoggi. Tentativo dopo tentativo, il bambino riuscirà alla fine a sostenere il proprio peso sulle gambe, stando in piedi autonomamente. E da qui ai primi passi “il passo è breve”.
Gattonare e camminare: che relazione c’è?
Sfatiamo subito un mito: iniziare a gattonare non è un passaggio obbligato per muovere i primi passi. Se da un lato il gattonamento è utile al bambino per sperimentare i primi movimenti e prendere consapevolezza della propria indipendenza a livello motorio, dall’altra parte non è automatico che le fasi di sviluppo seguano sempre per forza una prima fase di gattonamento e poi il momento dei primi passi.
Per questo non hanno senso domande come “Se il mio bambino gattona, dopo quanto tempo imparerà a camminare?”
Dall’altra parte, non c’è dubbio che il gattonamento sia propedeutico ai primi passi. Quando il bambino inizia a gattonare, impara infatti a orientarsi nello spazio, a percepire il proprio corpo e a lavorare sulla coordinazione, fondamentale per realizzare i suoi primi movimenti a terra. In più, il movimento a gattoni rafforza la muscolatura e in più favorisce la comunicazione tra i due emisferi cerebrali.
E se il bambino non gattona?
Un genitore dovrebbe sempre ricordare che ogni cosa viene a suo tempo.
Spesso molti genitori sono allarmati dal fatto che il proprio figlio raggiunga delle tappe di sviluppo in ritardo rispetto ai coetanei. In realtà, in molti casi non c’è motivo di allarmarsi: ogni bambino è diverso e raggiunge i suoi step di sviluppo con i suoi modi e con i suoi tempi.
Non c’è quindi motivo di iniziare a forzare il proprio piccolo a gattonare e di agitarsi se non riesce nell’attività. Anche pretendere di insegnare a gattonare non è una buona idea, poiché il gattonamento è un istinto che il bambino deve maturare da solo, senza forzature.
L’unico caso in cui è bene consultare il pediatra è quando il bambino non manifesta interesse nel gattonare entro i 9 mesi di età.